Gli operatori dei mercati finanziari tradizionali ti scoraggeranno, perché il vostro denaro nel mercato degli stocks, dei futures o dei cross valutari potrà essere “rivenduto” pressoché infinite volte a milioni di altri investitori, e questa possibilità di “moltiplicazione dei denari” è una opportunità troppo ghiotta perché un operatore di banche d’affari e fondi di investimento ti lascino investire i tuoi capitali in bottiglie di whisky di pregio di tua esclusiva proprietà.
Il settore dei whisky da collezione si è, infatti, sviluppato per iniziativa dei singoli, quasi come se il mercato degli investimenti in senso ampio abbia per decenni tenuto nascosto dall’attenzione degli investitori questa grossa opportunità di profitto e di conservazione del valore.
In fin dei conti, finora solo i cultori del whisky per dote di famiglia o per passione (e capacità di spesa) hanno avuto accesso a questo mercato di nicchia ma i cui prodotti sono ambiti da una platea di investitori molto più ampia di quello che si pensi.
Il fattore demografico
Basti considerare che nella sola Asia, un pezzo di mappamondo che raccoglie il cinquanta percento della popolazione mondiale, si stima che nel 2027 vi saranno quasi ventisei milioni di milionari, una fetta di potenziali investitori che letteralmente divorerà la disponibilità, già scarsa, di bottiglie di whisky rari da collezione.
Proiezione dell’andamento demografico fino al 2027 dei Paesi asiatici, che si prefigurano come i maggiori importatori di whisky single malt al mondo. Fonte: Statista
Tra costoro, certamente una percentuale di essi consumerà una parte di questi pezzi di autentica arte in forma liquida, il che farà balzare ulteriormente le quotazioni delle bottiglie “superstiti”.
In più, sempre più giovani si affacciano al mondo dei whisky da collezione per crearsi un proprio tesoretto, ormai diffidenti dei metodi di investimento offerti dai mercati finanziari, che offrono nella maggior parte dei casi “promesse di rimborso” a fronte di un titolo dematerializzato. I giovani sono coloro i quali, per antonomasia, sono i più propensi ad intraprendere vie alternative, e non fanno eccezione nemmeno nel campo degli investimenti.
Qui c’è un rinvio a nostri articoli precedenti che è doveroso fare, in special modo con riguardo alle criptovalute ed agli NFT, settori che abbiamo già affrontato, in quanto facenti parte dei cosiddetti asset alternativi.
Di fatto, il whisky da collezione ha una particolarità: il sottostante è costituito dalla proprietà di un bene tangibile, ciò che invece non è per gli altri due settori sopra citati (approfondimenti, al link Perché ricorrere ai Tangibile Assets per diversificare la propria strategia di investimento).
Il campo del whisky da collezione ha canoni di valutazione molto ben definiti, ma una forchetta di prezzi molto ampia. Bottiglie acquistabili oggi per poche centinaia di euro hanno i presupposti (non noti a tutti, ma agli intenditori ed ai professionisti dell’investimento in tale ambito) per ottenere una triplicazione o più del valore di qui a pochi anni.
Competenza e capacità di ricerca
Talvolta lo sviluppo in ascesa dei prezzi avviene per la maggior porzione entro pochi mesi addirittura, per questo motivo è opportuno affidarsi ad aziende specializzate nel procacciamento delle bottiglie e nello studio dell’andamento dei prezzi, e che possano suggerire all’investitore i momenti giusti di entrata e di uscita da ogni posizione della propria collezione. Di solito, chi conosce i whisky con alto potenziale di incremento del valore, non ne parla con il prossimo, potenziale interessato a quelle poche bottiglie già esistenti.
Black Bowmore 29 Year Old: la prima bottiglia fu messa in vendita da Oddbins nel 1993 per la somma di 110 £. Oggi una di esse, ammesso di trovarne, costerebbe non meno di 28.000 £
E’ proprio nella scarsa offerta il segreto della tenuta di valore delle bottiglie di whisky di pregio: quando un prodotto è disponibile in quantità abbondante ed è facilmente replicabile su scala industriale, la legge della domanda e dell’offerta faranno calare il suo prezzo; viceversa, essendo che si parla di whisky “di pregio” solo quando si è dinanzi a distillati prodotti con criteri restrittivi, imbottigliati in guisa esclusiva e disponibile in numero di pezzi limitato o addirittura scarso, il valore di ogni pezzo non può che salire all’aumentare della domanda.
Ma, essendo che la platea di interessati al whisky da investimento è in rampante aumento ormai da lustri, ciò significa che la domanda è già di per sé esorbitante rispetto all’offerta e che la ricerca di bottiglie specifiche può diventare una vera e propria caccia al tesoro per l’investitore non esperto. Per ovviare a questo inconveniente, non dovrete fare altro che contattarci come da riferimenti in chiusura del presente articolo, per usufruire dei benefici di un investimento sicuro e dai profitti impensabili.
La sicurezza di un bene fisico
E’ innegabile che se, oltre a grafici entusiasmanti sull’andamento di un asset sul quale avete investito, siete anche proprietari di un bene fisico, rivendibile in ogni momento ed il cui valore è incorporato nella sua stessa tangibilità, la gratificazione è completa, a differenza di titoli azionari, di quote di fondi di investimento o titoli di debito, su cui la serenità di non avere “smarrito” il vostro denaro risiederà unicamente in fondamentali pubblicizzati su portali di settore, e nelle informative dell’ente o azienda emittenti i titoli di cui sopra.
Chi predilige avere un controvalore concreto e tangibile rispetto al versamento di una somma di capitali, predilige asset tangibili, come le bottiglie di whisky di pregio. La sicurezza di questo asset è tale per cui pressoché ogni compagnia di asset management ed ogni SICAV ha oggi la propria quota investita in whisky da collezione nel proprio comparto destinato agli asset alternativi. Ecco un’altra ragione per cui la già deficitaria disponibilità di questi beni è destinata a ridursi ulteriormente.
Così è come un asset rifugio dovrebbe comportarsi: crescere costantemente, senza “buche” di prezzo, che invece sarebbero sintomo di influenzabilità da parte dei fattori esogeni di mercato. Fonte: Rare Whisky 10/S&P Dow Jones Indices/Fathom Consulting
Da anni ormai, anche i fondi di investimento si interessano ai whisky da collezione, tuttavia è difficile averne nozione, semplicemente perché quando un mercato è fiorente, gli affari si fanno in silenzio.
Platinum Whisky Investment Fund e Spirited Funds/ETFMG sono solo due esempi di fondi di investimento in bottiglie di whisky da collezione, ma le forme di approccio a questo mondo affascinante e redditizio non sono solo quelle del fondo: vi sono collezioni “aziendali” gelosamente custodite dalle stesse distillerie e da case d’asta, da banche convenzionali, da società fiduciarie, senza contare quelle blindate in trust ed in fondi patrimoniali.
Da beni ambiti e sempre più rari, a tesori il cui incremento di valore ha un andamento iperbolico rispetto all’aumentare della richiesta, perché, prima o dopo, a qualche agiato cultore e geloso custode di questi gioielli in bottiglia, verrà il desiderio di saggiare la sapienza e l’esclusività di cui il prezioso liquido s’imbeve. E la rarità di quella bottiglia diventa, come per magia, unicità!
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