La quotazione delle bottiglie di distillati di pregio

quotazione distillati di pregio

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Come si registrano le quotazioni delle bottiglie di distillati rari? Quali fattori le influenzano? Esistono registri ufficiali di riferimento per conoscere l’esatto valore di liquidazione delle bottiglie inserite in portafoglio? In questo articolo affrontiamo la questione cercando di dare delucidazioni a chi voglia inserire questo asset rifugio tra i propri investimenti.

Il settore dei distillati di pregio con finalità collezionistiche e di investimento è in continua espansione e la platea di operatori, sia privati sia istituzionali, aumenta sempre di più. 

Questo, da un lato, favorisce i volumi di scambio degli asset, ma dall’altro rende ancora più rare le bottiglie già prodotte in numero limitato o limitatissimo dalla distilleria di origine.

Questa naturale “interferenza” di sempre nuovi investitori, sia a piccolo che a grande budget, consente di liquidare in maniera sempre più rapida le proprie collezioni e, quindi, di poter contare sulla monetizzazione del capitale immobilizzato in bottiglie in tempi molto brevi.

Ma a quale prezzo? Per rispondere a questa domanda, esistono vari metodi: uno è quello di avere la pazienza certosina di registrare manualmente ogni movimento di mercato (vendita tracciata su siti web, aste, borse di settore, interlocuzioni con commercianti fisici di bottiglie di distillati rari, informazioni confidenziali di compravendite tra privati, eccetera); oppure, il metodo più completo ed affidabile è rivolgersi a società di investimento registrate e certificate, come The Spirits Club.

L’importanza della consulenza specializzata

In ogni caso, è bene avere un supporto consulenziale solido, in grado di custodire le vostre bottiglie nelle migliori condizioni, al fine di conservarne intatto il valore di vendita al termine del periodo di custodia, tempo necessario affinché il bene oggetto di investimento accresca il suo prezzo. 

Il supporto di un consulente specializzato in gestione di portafogli di distillati rari serve per una importante moltitudine di ragioni, nessuna di secondaria importanza.

Serve a stabilire il QUANTO, cioè la soglia minima al di sotto della quale non conviene liquidare una determinata bottiglia, qualora di quest’ultima si posseggano più di un pezzo in portafoglio, ma anche a decidere il QUANDO, cioè il momento giusto per venderla al miglior prezzo, a suggerire il tempo giusto per INCREMENTARE alcune posizioni o SWITCHARE i profitti di una avvenuta liquidazione su altre bottiglie, che stanno registrando una crescita galoppante e rapida di valore, per poter approfittare del “rush” dei prezzi.

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Figura 1: Durante i nostri eventi e masterclass offriamo il nostro completo supporto per il primo approccio all’investimento in distillati rari, assistenza che prosegue a fianco del cliente investitore sino alla data della liquidazione completa del proprio portfolio. The Spirits Club ha sempre puntato sull’accompagnamento del cliente durante il suo percorso di investimento in whisky e rum rari, in un’ottica di massimizzazione dei profitti e di vera e propria formazione del cliente stesso, dal punto di vista di una completa consapevolezza nell’investimento in questo asset rifugio altamente remunerativo.

Non solo, qualora intendiate aumentare il capitale investito in distillati rari, il consulente vi suggerirà il momento opportuno per acquistare determinate bottiglie, incorporando nel costo dell’operazione anche i sevizi di custodia in-bond e di assicurazione contro qualsiasi danno fisico dovesse derivare alle vostre collezioni. 

Insomma, il lavoro dei nostri consulenti interni verte interamente a massimizzare i profitti dell’investitore ed a rendere l’investimento in distillati di pregio un investimento totalmente sicuro ed esente da falle operative, fiscali o legali.

Ognuno dei supporti tecnici descritti da queste righe contribuiscono ad ottimizzare i tempi di liquidazione e, pertanto, indirettamente a supportare la linea di valorizzazione delle bottiglie migliori nel tempo.

I rischi della compravendita fai-da-te

Quando parliamo di distillati di pregio o rari, spesso confondiamo la connotazione collezionistica da quella di investimento puro.

L’investitore ha un approccio metodico e scientifico verso i beni oggetto di investimento e, quindi, tende ad avere estrema cura dei valori e dei momenti di “ingresso” nel mercato (acquisto), tanto quanto di quelli di “uscita” (vendita). 

È per questo che un mindset orientato all’investimento non può prescindere dall’affiancamento di un personal portfolio manager preparato e specializzato esclusivamente in questo.

Il collezionista, invece, è guidato dalla passione per il settore e dalla suggestione che personalmente talvolta letteralmente “subisce” da determinati brand di prodotti. 

Essere troppo in balia della passione per una determinata etichetta, può portare ad acquistare male (a prezzo troppo elevato) e a deludere se stessi dopo anni di gelosa custodia della bottiglia troppo caramente pagata poiché, dopo un tempo che sembra non passare mai, non riuscirà ad intravedere il “break-even point”, se intravediamo nell’operazione di compravendita una attività che dovrebbe generare un profitto.

L’approccio puramente collezionistico e “autodidatta” ai distillati rari, dunque, può seriamente ledere le proprie tasche e deludere aspettative di grandi guadagni.

Non solo: una platea di collezionisti eccessivamente impulsivi ed emotivi può ingenerare momentanei appiattimenti dei prezzi di compravendita, che vanno a detrimento dei patrimoni di questi ultimi, ma di cui si avvantaggia l’investitore scaltro che abbia un background solido di investimenti in distillati rari, perché quest’ultimo sa approfittare dei momenti di pausa delle curve di valore di ogni bottiglia da investimento, per incrementare le proprie posizioni ed attendere con pazienza e certezza, l’imminente ripresa delle quotazioni.

Caratteristiche del mercato dei distillati rari

Il mercato dei distillati di pregio (whisky e rum, principalmente, con poche eccezioni per alcuni bourbon e cognac ultrarari) ha in sé caratteristiche tipiche dei mercati finanziari.

Proprio in quanto “mercato”, quello dei distillati di pregio è soggetto alle dinamiche ed alle pressioni di domanda ed offerta, ovviamente. 

Con alcuni enormi vantaggi rispetto ai mercati finanziari, però. 

Quest’ultimi offrono una possibilità di liquidazione immediata per via telematica e, molto spesso, gli spread denaro/lettera e le commissioni di ingresso e di uscita, pesano in maniera considerevole sull’eventuale guadagno, per cui è sempre necessario calcolare in tempo reale se, al netto di tali costi, il valore incassato dalla liquidazione si posizioni al di sopra del punto di pareggio. In più, i mercati finanziari offrono un titolo a testimonianza del versamento di una data somma di denaro a fronte di un prodotto finanziario, e nulla di più. 

Questo significa che, in caso di forti scossoni di mercato, come periodicamente avviene sugli indici azionari (si pensi al grande crollo del 1929, quello del 1987, quello del 2007, così come quello subito nel febbraio/marzo 2020, e via discorrendo) l’investitore sarà costretto a tenere aperta una posizione in profonda perdita, se avrà la copertura a garanzia sufficiente ad evitare la chiusura per stop loss automatico solitamente imposta dalla banca intermediaria, oppure a vendere la posizione stessa consolidando una perdita che destabilizzerà la lucidità dell’operatore per i mesi a venire, nell’angoscia di dover recuperare quanto perso.

Nel caso dell’investimento in distillati di pregio, invece, trattandosi di un asset tangibile (proprietà fisica di un bene solido), il controvalore è sempre garantito: non vi saranno stop loss o chiusure automatiche di posizioni in perdita, soprattutto perché, e questo è una caratteristica “jolly” esclusiva di questo asset, i distillati da investimento non sono correlati ai fattori del mercato finanziario, anzi in taluni casi agiscono da compensatore automatico, come ad esempio nel caso dell’inflazione o del crollo del mercato azionario e dei bond.

Sono proprio questi gli asset principe scelti da accorti ed esigenti investitori che intendono evitare la volatilità tipica dei “capricci” di mercato.

Ciò che può sembrare eccessivamente roseo, rispetto a quanto descritto in queste righe, può essere dimostrato con dati alla mano, dai nostri whisky experts e personal portfolio managers, che non solo ti seguiranno gratuitamente nella fase di primo approccio a questo affascinante e remunerativo settore, ma ti affiancheranno h24, durante l’intero investimento.

quotazione distillati di pregio

 Figura 2: Questa immagine ritrae Wall Street il 29 Ottobre 1929: il crash di borsa che ancora oggi tuona nella mente degli investitori in mercati finanziari: in una sola seduta l’indice Dow Jones perse il 22%, il più grande tonfo giornaliero mai registrato a Wall Street. Chi investe nei mercati finanziari conosce bene i rischi di una scarsa copertura a garanzia delle posizioni aperte, garanzia dovuta proprio al fatto che non si possiede un bene fisico che eviti l’annullamento del proprio investimento, cosa che invece avviene in asset tangibili come i whisky da investimento.

Perché investire in whisky con The Spirits Club?

La nostra expertise è individuare solo le etichette adatte alla finalità d’investimento e capaci di generare profitti al di sopra della media di mercato.

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