I cosiddetti Safe Heaven.
L’investimento in whisky rari
La diversificazione patrimoniale ci consente di vagliare fortunatamente molteplici investimenti fra cui suddividere il nostro capitale.
Alcuni investimenti sono senza dubbio fortemente correlati agli eventi di mercato, con la logica conseguenza che risentono, in misura positiva o negativa, degli eventi economici e delle oscillazioni di valore del mercato.
Non sono, quindi, investimenti conservativi del capitale investito, e non si classificano dunque come beni rifugio.
Altri investimenti, invece, che hanno la principale caratteristica di essere completamente dissociati dagli eventi di mercato, sono anzitutto investimenti conservativi del capitale investito e rientrano quindi nella classificazione di beni rifugio, i cosiddetti safe haven.
Ciò che caratterizza e rende un investimento porto sicuro è la sua dissociazione dal mercato, e quindi, la mancata correlazione ai fattori esogeni, il che costituisce senza dubbio la prima forma di garanzia per il nostro denaro investito.
Ci sono poi, nella vasta categoria degli investimenti alternativi, investimenti che sono più garantisti di altri ed anche più performanti.
Chiaramente questa forte sicurezza è tipica solo di alcuni beni, in particolare di beni che sono presenti in circolazione in quantità estremamente limitata a livello mondiale, la cui ricerca è complessa e che godono di un certo prestigio e di un posizionamento nel mercato così forte, da non aver mai conosciuto arresti o perdite di valore nel corso del tempo.
Si tratta di beni il cui incremento di valore non è legato né ad eventi o a fattori economici come accade per la gran parte dei beni da collezione, né dipende dalla fama di persone fisiche od istituzioni.
Si tratta dei whisky rari e, più in generale, dei distillati di pregio, il cui prestigio e valore è scalfito insindacabilmente nel mercato globale.
Investire in whisky rari e nei distillati di pregio significa assicurarsi un incremento considerevole del proprio capitale investito, con garanzia di liquidazione certa ed immediata, considerata l’altissima richiesta di questi prodotti che generano una vera e propria competizione fra chi è in grado di aggiudicarseli per primo.
Chi stabilisce la profittabilità degli investimenti?
Cosa rende il whisky più profittevole rispetto agli altri investimenti?
Ci sono fattori estremamente precisi ed importanti che permettono ad alcuni investimenti di essere più profittevoli di altri.
Primo fra tutti è senz’altro correlato all’aumento della domanda.
L’unico bene che risulta ormai da decenni super richiesto è il whisky raro.
Le più autorevoli testate giornalistiche internazionali lo definiscono come il bene rifugio per eccellenza, grazie alla sua enorme richiesta ed alla sua scarsissima offerta.
Il whisky di pregio, infatti, è presente a livello mondiale in una quantità troppo limitata, incapace di soddisfare l’intera richiesta globale che invece risulta essere costantemente in crescita.
Non a caso molte celebrità, più attente ad un’allocazione intelligente delle proprie risorse, hanno fondato nel corso degli anni le loro distillerie, godendo negli anni a venire di una grande fortuna.
Di fatto, non esistono sul mercato altri prodotti in grado di godere dello stesso prestigio, della stessa incalzante ed incessante richiesta e della stessa crescita di valore costante nel tempo simile a quella dei whisky rari e dei distillati da collezione.
Ma non è una tendenza attuale, è un trend che dura da anni ormai e che ha portato anche i grandi colossi industriali di alcolici, ad investire ancora creando nuove distillerie nel mercato.
È esattamente questa inarrestabile richiesta tipica del whisky raro, a renderlo sovra performante rispetto a tutti gli altri beni o titoli che, invece, non godono della stessa crescente richiesta, se non circoscritta e limitata a determinati periodi temporali.
Quali sono i profitti del whisky raro
I rendimenti negli anni passati e le previsioni del futuro
L’indice Knight Frank Luxury, unico indice autorevole che pone a confronto e stima i ritorni dei diversi investimenti alternativi, ha posto nettamente primo in classifica su tutti, l’investimento in whisky rari e in distillati di pregio per le sue altissime performance.
Nello scorso decennio, le sue performance hanno raggiunto profitti medi del 40% e profitti decennali pari al 582%.
Sono numeri che solo un bene così prestigioso, raro ed in costante richiesta come il whisky di pregio può darci.
Le stesse previsioni, peraltro, si attendono anche per il prossimo decennio, spingendo importanti aziende multinazionali a finanziare ulteriormente l’espansione di distillerie esistenti e disporre la creazione di nuove distillerie nel mercato.
È facile notare, peraltro, come l’investimento in whisky rari sia in grado di rendere profitti triplicati, perfino rispetto a quello che è ritenuto il secondo asset più performante delle auto d’epoca.
Ma non è solo una questione relativa alle performance.
Ogni qualvolta che si valuta di investire in un asset, è fondamentale considerare la strategia di uscita, ovvero la facilità di liquidazione di quel dato bene.
Quello delle auto d’epoca è un mercato estremamente complesso, in cui la ricerca del futuro potenziale acquirente della nostra auto può non essere così facile ed immediata, con la logica conseguenza che potremmo rientrare in possesso del nostro denaro investito anche a distanza di lunghi anni e non si sa per quale importo, invero.
Ma non è solo il mercato delle auto d’epoca ad essere fortemente critico, lo è senz’altro anche quello degli orologi e dell’arte e dei gioielli.
Un mercato, invece, come quello dei distillati di pregio in cui il bene risulta essere sempre in continua richiesta, consente di ottenere una liquidazione non solo immediata, ma anche molto remunerativa.
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